Uomo politico e scrittore spagnolo. Figlio dell'infante don Manuel e di Beatrice
di Savoia e nipote di Alfonso X il Saggio, fu signore di Villena,
Peñafiel e Alarcón. Prese parte attiva alle lotte politiche del
suo tempo: dopo aver inizialmente appoggiato Fernando IV, passò in un
secondo momento al partito di Alfonso de la Cerda, per tornare a sostenere in
ultimo Fernando IV. Dopo la morte di Ferdinando nel 1311,
J. riconobbe,
come reggente di Alfonso XI, l'infante don Pedro; passò quindi al partito
dell'infante don Juan. Riportò a Lorca una vittoria contro i Mori; in
seguito lasciò il Paese, offrì i suoi servigi al re di Granada e
combatté contro il re di Castiglia, ma dovette poi far atto di
sottomissione. Allontanato dalla corte, si rivolse con successo
all'attività letteraria. Tra le opere principali citiamo: il
Libro del
Caballero et del Escudero (1326); il
Libro delle condizioni umane; il
Libro de Patronio o
Conde Lucanor; una raccolta di 50 apologhi; il
Libro de Armas, che illustra la genealogia della sua casa; il
Tratado
de la Asunción de la Virgen María (Escalona 1282 -
Peñafiel 1348).